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La rappresentazione

teatrale

Storia di una cattedrale

Siamo nel 1080 ad Acerenza

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Lupo PROTOSPATA, vissuto tra il 1030 e il 1107, cronista dell'epoca  dà inizio alla spettacolarizzazione e spiega quello che si svolse nel territorio di Acerenza a partire dalla presenza del normanno Unfredo per poi arrivare al famoso Roberto "Il Guiscardo". Quest'ultimo  divenuto prima conte di puglia e poi duca conquistando gran parte del nostro territorio, dando ancor più corpo alla dominazione normanna nel sud della nostra penisola, finanziò la continuazione della costruzione della cattedrale di Acerenza che sotto l'arcivescovo Arnaldo troverà compimento. 



Due le figure  a confronto Arnaldo e Roberto, due determinazioni (temporale e spirituale) di quel potere tanto ambito che ha causato  grandi sciagure nel corso della storia. Si parlano si confrontano e decidono, il progetto si realizza, parole e pietre l'una sull'altra concretizzano l'accordo raggiunto.



​Ciò che appare oggi ci parla, ci racconta di un tempo lontano e così conti, principi, dame e cortigiani, le voci narranti e il popolo si presentano all'occhio vigile e attento dello spettatore, nell'animazione tipica dell'epoca.



Un'animazione che va al di là dell'immaginario e che conduce gli astanti in un'epoca lontana da cui giunge  non solo l'eco del dolore, dell'oppressione del potere straniero, ma una speranza di pace, una presenza che esula l'immediato e si rivolge verso altre vette: la Cattedrale quale simbolo austero di maestà  e dominio sulle miserie del presente.



Uomini di tutti i tempi ascoltate la sua voce ........  non a voi la gloria, ma a te Signore!

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